Coach Meo Sacchetti esonerato. Ah no, separazione consensuale. In tempi diversi si sarebbe detto “dimissionato” o, peggio ancora “defenestrato”. Costretto a fare buon viso a cattivo gioco, ad andare via senza che ne avesse motivo o volontĂ . A pochi passi da un Campionato Europeo che meritava di disputare da protagonista dopo averci regalato i Mondiali, il Preolimpico e il sogno a cinque cerchi delle Olimpiadi.
Ed invece no. Al suo posto siederà Gianmarco Pozzecco. Nome di sicuro appeal per tutto il movimento e una bella scommessa. Il problema resta però il modo e i tempi della sostituzione. A parte i rumors sul palese disaccordo tra coack e presidenza, resta a noi spettatori la sensazione che questa potrebbe essere la Waterloo di Petrucci.
Nello sventurato caso che l’avventura europea andasse male, nessuno tranne lui sarebbe messo sulla graticola. La scelta sembra quella dell’uomo solo al comando che prova a sparigliare le carte sapendo che è l’unico modo per provare a conservare il potere. Giocarsi il tutto per tutto con un nome come Pozzecco significa contare sulla partecipazione di uomini che probabilmente Sacchetti non avrebbe mai convocato. Ma significa anche rischiare che lo spogliatoio si spacchi e succeda in grande ciò che era accaduto alle Olimpiadi con Awudu Abass lasciato a casa per far posto a Gallinari.
La scommessa di Petrucci è da dentro o fuori. Per ora Meo fa buon viso a cattivo gioco pur non risparmiando una stoccata in punta di fioretto ringraziando chiunque (cuochi, inservienti, operatori ecologici e camerieri) tranne la Federazione. Signori si nasce e Meo, come direbbe Totò, lo nacque.