Crosariol

Ovviamente questo risulterà come un editoriale giocato anche sull’ironia. Scusateci già da ora per questo. Facciamo una premessa doverosa. In bocca al lupo a coach Crosariol per questa sua nuova esperienza in terra irpina con l’augurio che sia foriera di tanti successi. Saremo i primi ad applaudire squadra e coach se dovessero disputare un girone di ritorno migliore di quello di andata (otto vittorie e sette sconfitte sotto la guida di coach Benedetto). Ma…c’è un ma, che diventa mah, uno o più d’uno e che proveremo a sviscerare nelle righe seguenti.

Siamo tutti d’accordo che quest’anno la Del.Fes partiva con un obiettivo più alto che una tranquilla salvezza in B. E siamo tutti consci che gli sforzi degli sponsor e della proprietà per mettere su un roster competitivo siano stati fatti. Uno su tutto la sponsorizzazione a 5 zeri di IVPC.

Per coerenza e amor di verità dobbiamo anche parlare di infortuni e sfighe varie. Inoltre l’abbandono di giocatori importanti (Marra era una delle nostre principali bocche di fuoco e purtroppo è andato via da qualche settimana). Ma queste potevano essere addirittura esimenti rispetto alla responsabilità di coach Benedetto che, con squadra a ranghi ridotti, è riuscito comunque a fare un mezzo miracolo. Mettiamoci anche alcune prestazioni non esaltanti di chi doveva dare quel quid in più alla squadra e siamo qua a discutere dell’ennesimo esonero di un coach le cui responsabilità sono molte ma non solo sue. La prima responsabilità, però, è quella di non essersi mai lamentato del materiale da forgiare che gli è stato fornito nel corso di questi anni.

Ma torniamo ad oggi. Le prestazioni non esaltanti ci sono state e il gioco vuole che il primo a saltare in questi casi sia l’allenatore. Benedetto resta in ottimi rapporti con la società e questa, probabilmente, ritiene che non sia il colpevole unico di questa situazione.

Alla Del.Fes tornata sul mercato a prendere due ottimi innesti, Sandri e Traini, si chiedeva un ultimo sforzo con la speranza di poter ancora agguantare un posto nei playoff. C’era bisogno di un lungo che potesse dare supporto a Valentini, grande guerriero del pitturato, e a Eliantonio, mano educata come pochi lunghi che però avevano dimostrato di essere ottimi 4 ma di andare in difficoltà con pivot di livello. Ed allora quando nelle redazioni arriva la notizia dell’interessamento a Crosariol, ai commentatori distratti la prima cosa che viene in mente è “buono, in serie B un lungo di 2.12 come Andrea dominerà anche a 38 anni”. Ed invece, scuopri e scommuoglia, l’ex Scandone è stato ingaggiato come head coach.

Da Robustelli a Crosariol passando per coach Benedetto

Facciamo un passo indietro: 2 novembre 2021. Coach Robustelli rassegna le sue dimissioni, accettate dalla società. Squadra affidata due giorni dopo a coach Benedetto. Esperienza preferita alla gioventù. Pedigree da coach navigato preferito alla freschezza di un coach alle prime esperienze importanti sui parquet di serie B. Ci sta, dicemmo tutti. Con immenso dispiacere di separammo da Rodolfo per accogliere Giovanni. Per inciso coach Robustelli sta facendo bene a Capo d’Orlando (a dimostrazione che nemo propheta acceptus est in patria sua).

L’equazione era semplice. Prendiamo un coach d’esperienza, uno che la serie B la conosce come le proprie tasche, uno che è abituato a gestire le emergenze e i problemi che possono sorgere nel corso di una stagione. Ci stava, diciamo anche ora. Ci stava tutta.

E poi oggi l’esonero di Benedetto e l’arrivo di Crosariol con all’attivo, leggendo quanto riportato nello stesso comunicato stampa della società, due partite come head coach e una probabile riconferma per la stagione successiva andata a farsi benedire per le risapute vicende dell’Eurobasket Roma. Ed allora qualcosa non torna, non credete? Oggi non serve l’esperienza? Quanto dicemmo con l’addio di coach Robustelli non vale più?

Ok, ci direte. Però Crosariol ha tanti anni da giocatore ad alti livelli, ha vestito la maglia della nazionale per oltre un decennio, conosce il basket come pochi. E’ sicuramente così. Ma un coach del genere lo prendi per iniziare un ciclo, ad inizio stagione, investendo sul futuro se hai voglia di fare un minimo di programmazione. Prendere un coach giovane e con poca esperienza da allenatore, in piena crisi di risultati, è una scommessa. A meno di spaccature nello spogliatoio, l’allenatore per uscire da questo fango lo tenevamo già in panchina.

Andrea siamo sicuri farà bene, non è questo il punto. Ed è ovvio che speriamo sia un investimento anche per il futuro e non solo per l’emergenza contingente. Non discutiamo né l’uomo e neppure le sue capacità. Discutiamo la linea della società che passa dal “diamo fiducia ai giovani” a “scegliamo l’usato garantito” tornando indietro a “chi ha poca esperienza ha tanta voglia di fare e riuscire”. Ad Avellino purtroppo siamo di bocca buona e non sono pochi ad averla storta leggendo delle ultime vicende.

Non ci resta che fare nuovamente il nostro personale in bocca al lupo a Crosariol, sperando che il lupo viva e che faccia un finale di stagione da ricordare.