
Il commento di Avellino – Verona
E’ una sconfitta che brucia. Verona con una assenza importante (il pivot Poser) e un americano a mezzo servizio era un avversario abbordabile. E invece Avellino regge soltanto finchĂ© reggono le percentuali da tre punti. Quando c’è da lavorare, da mangiarsi ogni centimetro avvicinandosi al canestro, si scioglie come neve al sole. C’è poca consapevolezza nei propri mezzi e poca attitudine a difendere. Verona ha avuto per due minuti abbondanti la palla per arrivare ai 100 punti. Errori grossolani, un po’ di stanchezza e la sicurezza di aver comunque portato la partita a casa hanno impedito questa ulteriore umiliazione.
Eppure Avellino non aveva affatto iniziato male affidandosi alla qualitĂ del proprio roster. Jurkatamm e Lewis cecchini dalla lunga e grandi giocate offensive avevano fatto ben sperare. L’infortunio di Johnson aveva fatto tremare Verona e illudere i tifosi di Avellino.
Poi, quando c’è stato da chiudere le linee di passaggio e stringere le maglie di una difesa comunque da rivedere, Avellino non ha trovato piĂą il bandolo della matassa. La Tezenis Verona è andata via, segnando sempre troppo facilmente. Puoi avere tutta la qualitĂ di questo mondo ma se non difendi e non hai il quintetto dei Lakers 2001-2003 è difficile portare a casa una partita che, invece, gli avversari giocano col coltello tra i denti.
Guardando i tabellini, la cosa che piĂą risalta è la pochezza offensiva del reparto lunghi. Ma di cosa è frutto? E’ frutto della mancanza di idee e della incapacitĂ di servire i pivot lĂ dove potrebbero far male alla difesa di Verona. Se a questo uniamo la poca propensione alla difesa degli esterni con i lunghi costretti a chiudere i buchi creati da Verona nell’uno contro uno, la frittata è fatta.
Ok, Tyrus Mcgee ha giocato una partita straordinaria, facendo impazzire il difensore a lui accoppiato. Ok, Lorenzo Ambrosin ha tirato fuori dal cilindro una prestazione gigantesca. Ma Avellino nulla ha fatto per contenere gli attacchi di Verona.
Buscaglia, dopo la sconfitta casalinga per un solo punto, aveva detto che bisognava ragionare e ripartire, che quel tipo di sconfitte dovevano servire a far maturare la squadra. Beh oggi si è vista una squadra con tanta, forse troppa qualità e poca maturità , che non è riuscita a sacrificarsi e per questo si è trovata a fare 92 punti fuori casa ma a subirne 98. Una cosa che nel basket ci può stare, ma non pochi giorni dopo aver già cannato una partita fondamentale in casa.