
Da due giorni televisioni, giornali e social seguono freneticamente la situazione creatasi dopo le dichiarazioni di Emilio De Vizia, presidente di Confindustria Campania. Oggettivamente non l’ultimo dei fessi, uno che quando parla non lo fa mai a caso. Le frasi dette sono mattoni che dovevano servire a costruire il progetto, richiamato piĂą volte nell’intervista, dell’unione tra Scandone e Avellino Basket.
Il silenzio delle istituzioni
E il sindaco? Il rappresentante degli imprenditori irpini (e campani) chiama ma nessuno risponde, almeno questo riportano le cronache. C’è qualcuno capace di mettere seduti allo stesso tavolo Lombardi e Trasente? Si sta lavorando in questa direzione o è una cosa che non interessa? PerchĂ© se la cosa non interessa a Lombardi può anche starci ma se non interessa neppure alle istituzioni è grave.
Per quanto ci riguarda fa male sentire, in diretta nazionale, i telecronisti RAI dire una cosa simile a “questa non è la Scandone, la squadra di Avellino col blasone” parlando di Avellino Basket.
Questa divisione a chi giova? Un vecchio detto dice “dividi ricchezza e diventa povertĂ ”. Disperdere risorse economiche a sostegno di due squadre che senso ha? E’ una cosa difficile da comprendere? Non fa bene alla cittĂ , non fa bene all’imprenditoria, non fa bene allo sport. Lo ha capito solo Emilio De Vizia?
De Vizia garantisce per Trasente: che tra l’altro ha sempre garantito per se stesso. Quindi questo è un punto fermo.
Il sindaco Nargi non ha nulla da dire sulle parole del Presidente di Confindustria? Si può far cadere nel vuoto un simile appello all’unitĂ ?
PerchĂ© Nargi, donna di polso e di grande spessore umano e politico, non si fa garante di questo progetto e prova a dare una svolta ad una consiliatura che fino ad oggi sarĂ purtroppo ricordata piĂą per i teatrini con l’ex sindaco che per altro?
Oltretutto, nulla ci dice che l’ipotesi di fusione sia vincente. Ma il tentativo, a nostro avviso, va fatto. E le istituzioni debbono farsi sentire se vogliono essere attente a ciò che succede al di fuori di Piazza del Popolo. Poi il progetto sarĂ un flop o non partirĂ nemmeno? Amen. Ognuno ha la propria strada da percorrere.
Il silenzio potrebbe essere colto come mancanza di considerazione. E non avere considerazione di una delle famiglie imprenditoriali piĂą importanti del sud Italia ci sembra proprio una cosa assurda: per gli avellinesi, per tutti gli irpini, per gli amanti del basket e per tutti gli sportivi.