Play-in a Taranto

Tutto sommato, la stagione di Avellino, iniziata maluccio con l’esonero di coach Benedetto, si è rivelata migliore di quanto ci si aspettasse. Crosariol ha preso in mano le redini di una squadra decisamente senza capo né coda, ha valorizzato il gioco di chi la palla sapeva come muoverla, ha puntato deciso su un paio di giocatori e ha portato a casa i play-in con grande sicurezza . Nonostante le defezioni in corso di campionato di pedine fondamentali (Marra su tutti), i giocatori hanno saputo ritrovare la quadratura di un gioco che sembrava perso definitivamente a cavallo della sostituzione tra i due coach.

A detta di tutti, gara 3 dei play-in a Taranto è stata la partita meglio giocata da Avellino in questo campionato. I padroni di casa mai in partita e storditi dal parziale di 10 a 0 iniziale, non hanno mai dato l’impressione di poter tornare nel match. Ottima circolazione di palla, difesa più che discreta e canestro che, finalmente, non sembra la metà di quello che è in realtà. Sono le scelte a convincere, con l’unico passaggio a vuoto sul +22 e quattro quinti dei titolari in campo. L’azzardo, perché di azzardo si è trattato, stava costando caro agli uomini di coach Crosariol che, però, se l’è cavata con un timeout e un paio di sostituzioni.

In cantina i play-in, ora si ragiona sul futuro

Messa in tasca la permanenza nella nuova serie B con la netta vittoria su Taranto, ora non resta che capire se i rumors cittadini corrispondano a verità. La squadra, della cui denominazione è inutile parlare ulteriormente, potrebbe essere trampolino di lancio per una campagna elettorale che vedrà, il prossimo anno, il sindaco ancora ai blocchi di partenza. Allora le voci che si rincorrono in città potrebbero essere vere?

  • Sponsorizzazione importante di una azienda da sempre legata ai colori biancoverdi.
  • Ritorno in sella di almeno di due dei vecchi dirigenti della Scandone.
  • Cambio di denominazione della società o costituzione di nuova società.

A tutto questo, che già non è poco, si potrebbe aggiungere:

  • Acquisto di un titolo di A2 (costo dell’operazione di circa 100.000 euro).
  • Telefonata a Marco Trasente per la questione delle tempistiche sull’utilizzo del logo Scandone.

Questo è quanto gli Avellinesi sperano. Questo è quanto qualcuno si vanta di sapere. Non sappiamo se ciò corrisponda a verità o meno, di certo alcuni avvicinamenti ci sono stati e quelli sono fatti acclarati e non frutto di immaginazione. E’ forse presto per sedersi attorno ad un tavolo ma non è presto per sognare. I 200 appassionati sono pronti a ridiventare 2000. Basta solo l’impegno di Tizio, l’interesse di Caio e la disponibilità di Sempronio per vedere nuovamente la fila al botteghino del Paladelmauro. Nel nostro piccolo faremo di tutto affinché questo avvenga. Perché è solo remando tutti nella stessa direzione che si fanno progetti di un certo livello. Sperando che gli anni delle salvezze conquistate grazie alla pandemia siano definitivamente messi da parte per un nuovo inizio all’insegna, però, della continuità. Forza Avellino!