Ieri sera, il PalaWhirlpool è stato teatro di una grande impresa. Varese ha superato la corazzata Bologna grazie ad una prestazione maiuscola di Matteo Librizzi. Il capitano biancorosso ha guidato la squadra alla vittoria con una partita CLAMOROSA.
Librizzi conferma di essere uno dei migliori talenti del basket italiano ma ha avuto la fortuna di vedere Mannion trasferisti in corso di campionato a Milano, senza dare alla propria società il tempo di trovare un’altra alternativa. E’ vero che con prestazioni del genere, il futuro del giocatore biancorosso si prospetta luminoso, ma quanta fortuna (oltre ovviamente alle grandi qualità) deve avere un giocatore italiano per emergere nel nostro massimo campionato?
Inutile girarci intorno. Il campionato italiano di basket, da sempre un vivaio di talenti, sta vivendo un dibattito sempre più acceso sulla scarsa opportunità che viene data ai giovani giocatori italiani. Nonostante il nostro Paese abbia sfornato campioni di fama internazionale, molti ragazzi faticano a trovare spazio nei roster delle squadre di Serie A. Ma quali sono le cause di questo fenomeno e quali le possibili soluzioni?
Il peso degli stranieri
Uno dei fattori principali è indubbiamente la presenza massiccia di giocatori stranieri. La ricerca del talento a livello globale ha portato le società italiane a puntare su atleti con caratteristiche fisiche e tecniche spesso superiori a quelle dei giovani italiani. Questa scelta, se da un lato ha alzato il livello tecnico del campionato (cosa tra l’altro tutta da dimostrare), dall’altro ha limitato le possibilità di crescita per i nostri ragazzi.
La mancanza di fiducia nei giovani
Un altro problema è rappresentato dalla scarsa fiducia che alcune società ripongono nei giovani talenti. La pressione per ottenere risultati immediati spinge spesso gli allenatori a preferire giocatori più esperti e affidabili, limitando le opportunità per i giovani di mettersi in mostra. Pensare a Milano, per esempio, che a fronte di investimenti multimilionari dal proprio vivaio prende poco o nulla.
La necessità di investire nei settori giovanili
Per invertire questa tendenza, è fondamentale investire maggiormente nei settori giovanili. Sono necessari progetti a lungo termine che puntino alla formazione di giocatori completi, sia dal punto di vista tecnico che mentale. Inoltre, è importante creare un sistema di scouting più efficiente, in grado di individuare i giovani talenti in tutto il territorio nazionale. Ma soprattutto i ragazzi devono giocare. Sbagliare e giocare ancora. Sbagliare e giocare finché raggiungano un livello di maturazione tale da poter essere loro i trascinatori della squadra. I nostri talenti, soprattutto in questi ultimi anni, sono praticamente sempre costretti ad emigrare per essere valorizzati e apprezzati in campionati che non sono quelli italiani.
Un equilibrio da trovare
La presenza di giocatori stranieri non deve essere demonizzata. Anzi, può rappresentare un’opportunità di crescita per i giovani italiani, che possono imparare molto da atleti di livello internazionale. Tuttavia, è fondamentale trovare un equilibrio che consenta ai giovani di avere le stesse opportunità di mettersi in mostra.